L’esigenza di portare nelle città, nelle loro periferie, nei centri storici (dove si concentrano molti anziani soli) e nei centri minori (dove è presente un progressivo depauperamento della popolazione attiva e una crescita di quella anziana) iniziative di apprendimento permanente nasce dall’esperienza maturata in circa 30 anni di attività da parte dell’UNIEDA, da sempre attenta a coinvolgere pubblici in stato di bisogno culturale per farli riscattare socialmente ed economicamente. Si tratta prevalentemente di anziani soli, adulti (uomini e donne) fuoriusciti dal lavoro a causa della crisi economica, persone emarginate. Il loro bisogno di riscatto sociale è solo in piccola parte intercettato dai programmi di formazione professionale e di sostegno sociale, in quanto questi applicano parametri troppo restrittivi e a volte burocraticamente incomprensibili a questa fascia di popolazione.
L’Università di Strada è un modo per riavvicinare questi cittadini al “piacere” di apprendere, di far parte di una comunità offrendo un percorso innovativo che va loro incontro senza pretendere che siano loro ad avvicinarsi ad istituzioni/enti/uffici spesso asettiche e poco inclini ai bisogni di inclusione sociale, in quanto proiettate a fornire esclusivamente una formazione tradizionale. È esperienza di questi anni che la fascia di popolazione a cui il progetto intende rivolgersi, trae un duplice vantaggio dalla frequentazione di corsi, di workshop, di presentazioni di libri e appuntamenti culturali/formativi. Il primo è tipicamente di inclusione sociale (più parole si conoscono e più alta è la possibilità di migliorare la propria condizione socio-economica (come don Milani ci ha fatto notare con “la lettera ad una professoressa”), il secondo è di riscatto culturale (a volte anche scolastico) combattendo il “danno educativo” subito, rappresentando una esperienza positiva dalla quale possono scaturire percorsi di apprendimento futuri e superiori.
Dalle nostre osservazioni ed esperienze questa realtà è diffusa in tutto il territorio nazionale, per cui l’Università di Strada si pone l’obiettivo di mettere a sistema questa rete diffusa, con l’idea di diventare un “brand” e un servizio che “scova” bisogni e risponda all’esigenza di innalzare culturalmente il contesto di vita dei partecipanti e dei luoghi ove vivono.